Rispolverando gli Archivi di Stato è venuta alla luce una storia dimenticata ma curiosa.
Articolo pubblicato su Rivolta mese Anno I n. 2 – Dicembre 1996
Ho pensato di offrire una più vasta conoscenza a un fatto tremendo che capitò a Rivolta la notte di Natale del 1765; l’episodio riguarda i gravi danni provocati da un grosso lupo arrabbiato ad alcuni sfortunati Rivoltani dell’epoca, non mancano momenti drammatici e di suspence che fanno rivivere un pericolo tanto concreto ancora nel XVIII secolo.
Il documento, di cui riproduco la versione originale, è una relazione manoscritta del cancelliere Diego Martini alle autorità del governo austriaco e al Magistrato della Sanità di Lodi. Esso è già stato pubblicato nel 1995 in una dispensa curata dal prof. Eugenio Calvi per il Centro Studi Storici della Geradadda e fatta circolare tra i soci. Non ho creduto inopportuno divulgarla tra tutti i Rivoltani.
«Venendo (il lupo) dal Territorio di Cassano, ove alcune persone morsicò, e segnatamente due Giovani, che ora sono in cura nello Spedale di Rivolta, fece passaggio la notte di Natale alla Cascina Rancata presso detto Comune; ed ivi offese un giovinetto figlio di un certo Gambirago, che pure attualmente ritrovasi in detto Spedale. Inseguìto poscia dai Paesani, si portò verso lo stesso Luogo di Rivolta, ed avviatosi alla Cascina dinominata la Crocetta, cominciò ad attaccare il Cane del fittabile, il quale balzò di letto, e preso Schioppo glielo scaricò addosso due volte senza colpirlo; onde si partì il Lupo, e si avanzò alla Cascinetta di certo Sig.e Pusterla, ove fece gagliarda Lotta con il Cane di quel Massaro senza poterlo vincere. Ritornato alla Crocetta, e preso il Cane se lo portò seco sin fuori di Parta Palladino in vicinanza dei Mulini, dove tutto squarciato, guasto e morto il lasciò per terra. Avviatosi in appresso al sito così detto del Dosso di ragione del Sig.e Conte Del Maino; a guisa di Uomo battè all’uscio di quel Massaro, il quale credendo, che ritornassero dalla Chiesa i suoi Domestici, aprì l’uscio, ed il Lupo gli si avventò alla faccia, cosicchè atterratolo il strascinò intorno all’Aja. In quel punto accorso il figlio dello stesso Massaro alla voce lacrimevole del Padre, gli riuscì di torlo come potè dall’ugne dell’arrabbiata bestia. (…) Ciò si vole accaduto prima delle ore otto di detta Notte di Natale, ed alle ore nove entrato in Rivolta dalla Porta di S.Michele, e giunto alla guardia dello Stendardo, assalì il Soldato, il quale abbassatosi, non restò offeso (…). (Due soldati) sguainarono la sciabla, e per quanto colpi gli dessero non riuscì loro di fermarlo, ma fuggì, ed incontrata certa Rosanna Raimonda con una sua figlia d’anni dieci allo incirca, ambedue strascinò a terra senza punto offenderle nel volto, ma però lasciolle contuse nel braccio destro, per cui si trovano in oggi tormentate da dolori. Abbandonate le Donne si scagliò contro certo Barnabino Pallavicini, uomo di statura grande, e robusto, e per tre volte consecutive lo gettò a terra, e gli squarciò il naso, e la guancia sinistra. Lasciato il Pallavicini, ed abbattutosi di nuovo nei Soldati, addentò il predetto Caporale nel naso, e lo stese a terra. Allora gli altri Dragoni lo inseguirono fin verso la predetta Casa Del Maino, dove se ne stava dilaniando il cane di certo Dr. Gerli, ed abbassando un Soldato il Fucile per ucciderlo, gli si avventò alla gola, ma non potè colpirlo, come fecero allo incontro gli altri due Dragoni, che allo scostarsi del Lupo gli scagliarono due archibuggiate, e l’ammazzarono.»
Il documento è datato in Lodi l’ultimo del 1765. Nove giorni dopo, esattamente il 9 gennaio 1766, arrivò la prima disposizione “anti-lupi” dell’imperatrice Maria Teresa.
(nella foto qui sopra, illustrazione di alcuni progetti di trappole per la cattura dei lupi dell'epoca)
Giulio M. Facchetti

Lo sapevate che…
La fiaba di Cappuccetto Rosso, scritta da Charles Perrault nel 1697, è considerata la storia che ha contribuito di più all’immagine negativa del lupo nel mondo occidentale. In questa storia il lupo viene raffigurato come uno stupratore potenziale capace di parlare la lingua umana. [da Wikipedia]