Il 17 marzo 1861 è il giorno che sancì la nascita del Regno d’Italia: un unico Stato a valere sull’intera Penisola – incluse le due isole maggiori – fino a quel momento suddivisa in decine di Regni, Stati, Ducati e Granducati, con periodi di forte dominazione austriaca e francese di larghe parti del territorio settentrionale.
La proclamazione avvenne per mano di Vittorio Emanuele II, allora Re di Sardegna, che assunse per se’ e per i suoi successori il titolo di Re d’Italia. Il nuovo Regno era amministrato, secondo i canoni dello Statuto Albertino – vera e propria summa della tradizione di Casa Savoia – da una Camera dei Deputati eletta a suffragio universale e da un Senato di nomina regia, che esprimevano un Governo, del quale primo Presidente fu Camillo Benso, conte di Cavour.
L’unificazione tanto agognata arrivò dopo lunghe campagne belliche che ebbero luogo lungo tutto il corso dell’Ottocento. Furono in tutto sette le Campagne per l’Indipendenza italiana. Quelle più significative sono state tre, chiamate anche Guerre d’Indipendenza. Ma, in realtà, il completamento dell’unità territoriale dell’Italia che conosciamo oggi, avvenne solo dopo la Prima Guerra Mondiale chiamata, appunto, anche Quarta Guerra d’Indipendenza.
Gli eventi bellici del Risorgimento italiano coinvolsero anche molti giovani rivoltani che vennero arruolati allo scopo. Di loro fu stilato un elenco, frutto di una ricerca condotta dal Prof. Giuseppe Rocchi di Arzago presso l’Archivio del Museo del Risorgimento di Milano, conservato presso la sala del Consiglio Comunale e presentato nel corso delle celebrazioni rivoltane per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia avvenute nel 2011. Di loro, in quelle celebrazioni, fu detto: «Sono 59 giovani nostri concittadini, partiti da casa lombardi, anzi, lombardo-veneti e tornati a Rivolta orgogliosamente Italiani».
Ecco qui pubblicati i loro nomi.
