Salmone affumicato con le tartine, tortelli di zucca, trota lessata nel bouillon con la maionese, budino di castagne, panettone e torrone: da Cremona a Rivolta, cercando di rispettare il rito
L’arrivo del Natale per me è motivo di malinconia, di emozione per il ricordo dei meravigliosi Natali passati, quando mio suocero, ormai scomparso, mi ha insegnato silenziosamente, con grande amore, il vero significato del Natale.
Tutti insieme, nessuno assente.
La grande attesa e preparazione per il Cenone della Vigilia di Natale. Una sua tradizione familiare, di antico sapore, la perpetuazione di un rituale immutato da più di cento anni, sempre lo stesso menù, rigorosamente di magro, sempre l’impegno di riunire tutta la grande famiglia intorno a un grande tavolo che sotto era fatto da quattro cavalletti che reggevano due tavole di compensato ma che era coperto da una meravigliosa tovaglia rossa, in raso di seta, la grande e lunga tavola apparecchiata con grande cura, con il servizio buono, i candelabri, il centrotavola.
Quando mi sono trasferita a casa Bertolazzi, sono stata sempre più coinvolta nei preparativi per il Cenone e ogni anno che passava, imparavo nuovi dettagli, apprezzavo i racconti dei Natali di tempi lontani, un’atmosfera irripetibile, veramente magica… Mio suocero che preparava il Presepe nello spazio del grande camino del salone, le statuine che aveva conservato dalla sua infanzia, certo, alcune pecorelle avevano perso qualche arto, nel corso degli anni, le casette avevano i tetti mal ridotti ma, una volta composto il villaggio, posizionata la grotta, senza il Bambin Gesù che arrivava a mezzanotte, i tre Re Magi che restavano in alto, sopra il bordo del camino fino all’Epifania, si accendevano le piccole luci e le imperfezioni sparivano in un incantato: ”Oooh”. Spostando il suo Natale da Cremona a Rivolta, aveva cercato di mantenere intatte le sue tradizioni ma non mancavano le incongruenze.
I miei genitori dicevano che la Cena della Vigilia era “ròbå da terùn” e io morivo dal ridere perché mio suocero me l’aveva già detto.
Ricordo il nervosismo per aspettare che tutti arrivassero per le 21, non abbiamo mai iniziato una Cena della Vigilia in orario.
Sempre lo stesso menù, salmone affumicato con le tartine, che spesso venivano un po’ bruciacchiate, il mitico paté di mia suocera, preparato secondo un’antica ricetta di famiglia, gli immancabili tortelli di zucca, la trota lessata nel bouillon con la maionese che io ho sempre fatto “impazzire“… per finire con il budino di castagne, il panettone e l’imperdibile torrone di Cremona. Si beveva Champagne ma di solito finiva con gli antipasti, ricordo mio marito che scendeva in cantina a prendere le “scorte”.
La vera festa o meglio la follia, iniziava con l’apertura del regali, posizionati sotto l’albero, un’imbarazzante invasione di scatole, pacchi, carte natalizie, nastri… Si cominciava sempre con i bambini, poi si procedeva in ordine alfabetico e ad un certo punto regnava il caos totale… Ogni anno, alla fine dello spacchettamento, sotto l’albero restavano dei regali anonimi e cominciava il gioco del mistero… ”di chi è?”… “per chi è?”…
Non sono mancati momenti imbarazzanti, il goffo tentativo di mio cognato di camuffarsi da Babbo Natale, potevamo vederlo dalle finestre del giardino, il risultato fu un vero terrore per i bambini che scoppiarono a piangere… Non mancava la colonna sonora con i canti natalizi di Bing Crosby e Frank Sinatra, talvolta anche i canti di mia cognata accompagnati alla chitarra che finivano in un karaoke generale…
Come ho detto, il ricordo di questi trascorsi Natali non mi lascerà mai, non sarà mai più così, ma ciò che importa è che la memoria accende in noi tutti un sorriso per sempre.
Lo sapevate che…
La Vigilia di Natale, chiamata anche come Notte di Natale o Santo Giorno, è il giorno che precede una delle principali festività del cristianesimo, appunto il Natale. Ricorre generalmente il 24 dicembre, ma per le Chiese che continuano ad adottare il calendario giuliano, a causa dello sfasamento dello stesso rispetto al calendario gregoriano, la vigilia di Natale si celebra 13 giorni dopo, il 6 gennaio dell’anno successivo del calendario gregoriano [da Wikipedia]